In occasione della festa della donna, la Stagione di Prosa del teatro Comunale di Narni presenta la commedia di Annibale Ruccello, "Notturno di donna con ospiti", uno spaccato di vita della periferia napoletana illustrato con cruda efficacia dal regista Enrico Maria Lamanna, interpretato da Giuliana De Sio e Rino Marcelli. L'azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di Napoli; Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione e una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all'alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Riaffiorano improvvisamente senza una logica, ricordi angoscianti, fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva. Un progetto che segna l'ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernita' delle metropoli. Uno spettacolo di forte emozione in cui Ruccello celebra la poesia dell'Ignoranza, la critica e ne evidenzia la tenerezza, proponendo ancora una volta il viaggio nel quotidiano della sottocultura di cui spesso siamo vittime. Un viaggio nella periferia urbana: tristezze, umorismo e sentimento. Un percorso apparentemente triste, che pero' viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da una involontaria comicita'. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema "thrilling"; mentre "Le cinque rose" ha come riferimento il cinema di Hitchcock, di Argento, di Polanski, nel "Notturno" domina quello anni '70, per intenderci di Scorsese o Kubrik. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all'interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale
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